Per “accessibilità web” si intende la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili da chiunque, senza discriminazioni, anche da persone che, a causa di disabilità, necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.
È così che l’AgID – l’Agenzia per l’Italia Digitale – definisce un argomento essenziale per chi opera nel settore digitale. Il ruolo dell’AgID è quello di svolgere funzioni e compiti che le sono stati attribuiti dalla legge con il fine di perseguire il massimo livello di innovazione tecnologica, non soltanto nell’organizzazione e nello sviluppo della pubblica amministrazione, ma anche nei confronti dei cittadini e delle imprese. Tali compiti vengono portati avanti nel pieno rispetto dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza, secondo criteri di efficienza, economicità ed efficacia.
L’Agid fornisce delle linee guida che le aziende devono necessariamente seguire affinchè i siti web e applicazioni risultino accessibili a chiunque. Tali linee guida vengono aggiornate periodicamente secondo le direttive del W3C, l’ente internazionale che si occupa di definire e fornire l’insieme delle cosiddette WCAG e a cui l’Agid fa riferimento.
L'importanza dell'accessibilità digitale oggi
Complice anche la continua evoluzione della tecnologia e l’utilizzo dei servizi digitali nel quotidiano, il tema dell’accessibilità sta gradualmente raggiungendo una grande rilevanza mediatica e ottenendo ottimi risultati in termini legali: i controlli da parte dell’AgID sono sempre più frequenti e di conseguenza, è in aumento anche il numero di segnalazioni nei confronti di aziende che non rispettano i termini definiti dalle linee guida.
Questi passi in avanti, si traducono in stimoli che incoraggiano le aziende ad attivarsi per essere sempre più compliant con la normativa e nel contempo, stimolano lo sviluppo di numerosi strumenti utili a rendere accessibili siti web e applicazioni che prima non lo erano.
Se da un lato è vero che ogni passo verso l’accessibilità è prezioso, dall’altro sarebbe auspicabile che siti web, applicazioni o documenti fruibili digitalmente risultassero accessibili già in fase preliminare di progettazione: le correzioni a posteriori non possono essere la soluzione definitiva.
L’obiettivo è inserire l’accessibilità negli standard progettuali.
Guardando la tematica da un prospettiva più ampia, se ne comprende facilmente il motivo: l’accessibilità non è da intendersi come una serie di accorgimenti rivolti solo alle persone con disabilità permanenti, ma anche a tutti gli utenti che vivono difficoltà temporanee.
Essere accessibili significa offrire una strada alternativa a chi ne ha bisogno. È l’opportunità di costruire digital experience in grado di fare davvero la differenza.
Limitazioni e disabilità: creare luoghi digitali accessibili per chiunque
Quando si progettano canali e strumenti accessibili, bisogna partire dall’individuare i bisogni e le esigenze di chi fruirà di tali contenuti. Questo implica anche il conoscere le differenti tipologie di limitazioni e disabilità, che in termini progettuali, rappresentano il punto di partenza per interventi di accessibilità mirati ed inclusivi.
Una prima macro-suddivisione è quella tra disabilità permanenti e temporanee.
Nello spettro delle disabilità permanenti rientrano tutte le limitazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine, che secondo l’Istat coinvolgono più di 3 milioni di persone soltanto in Italia, ovvero il 5,2% della popolazione.
Osservando più da vicino i dati Istat relativi alla percentuale di alunni campione affetti da disabilità nelle scuole primaria e secondaria di primo grado, si può notare come dal 1990 al 2021 tale numero sia più che raddoppiato. Di questi, il 4,3% è affetto da cecità o ipovisione e il 4,2% da sordità o ipoacusia, che di fronte a strumenti digitali non accessibili possono risultare molto limitanti.
A questi dati si aggiunge quello che riguarda l’invecchiamento della popolazione mondiale che, sommato ad un utilizzo massivo dei dispositivi elettronici, contribuisce ad accrescere la quantità di problematiche visive.
Nelle disabilità temporanee rientrano invece tutte quelle limitazioni momentanee delle capacità motorie, visive, uditive, cognitive, ma anche tutte quelle difficoltà dovute al contesto. Ad esempio, se si hanno delle difficoltà momentanee legate alla vista che limitano l’interazione con alcuni elementi dell’interfaccia, si dovrebbe essere supportati dallo zoom di accessibilità. Oppure, se si ha una disabilità fisica temporanea come una mano ingessata, una perdita delle capacità visive o uditive a seguito di un intervento, si dovrebbe poter accedere a tutti i servizi tramite i dispositivi digitali senza alcun tipo di disagio.
Quando si parla di accessibilità si dovrebbero considerare anche una serie di difficoltà dettate dal contesto. In questi casi si fa riferimento a situazioni che vanno oltre il perimetro delle disabilità fisiche. Un esempio potrebbe essere quello di una madre con in braccio il figlio, oppure quella di un viaggiatore che porta con sé la valigia: entrambi dovrebbero poter utilizzare i propri dispositivi digitali senza impedimenti di alcun tipo.
Un altro esempio di limitazione dovuta al contesto può verificarsi in caso di pioggia che inevitabilmente impedisce di usare a dovere i comandi touchscreen a causa dell’acqua presente sullo schermo o sulle dita. In questi casi, l’utente dovrebbe poter effettuare una chiamata di emergenza in modo alternativo (comando vocale o tasto fisico laterale), senza dover necessariamente ricorrere al touchscreen.
Oppure, ancora, una persona che si trova in un momento di agitazione potrebbe aver bisogno di un’applicazione che lo aiuti a interagire con il proprio dispositivo in maniera semplice e immediata. Una soluzione, che alcuni sistemi operativi stanno già implementando potrebbe essere la disposizione dei tasti di interazione nella parte bassa dell’interfaccia, così da renderli semplici comodi da raggiungere con la mano.
Come rendere accessibili strumenti che utilizziamo ogni giorno
Per rendere accessibili strumenti come un documento di testo, una presentazione oppure un foglio di calcolo (pensiamo a Microsoft Word, Excel e PowerPoint) ci sono alcune semplici regole da seguire.
Nel caso di un documento di testo bisogna:
- Utilizzare gli stili preposti per titoli, sottotitoli, intestazioni e testo normale, in vista del fatto che lo screen reader, lo strumento che permette la lettura dello schermo a chi ha difficoltà o incapacità visiva, riconosce le gerarchie di testo;
- Impostare l’interlinea di almeno 1,5 in rapporto alla dimensione del testo per agevolarne la lettura a chi ha difficoltà o incapacità visiva;
- Affiancare alle immagini che aggiungono contenuto alla pagina (quindi non puramente decorative) un testo alternativo che spieghi in poche parole il significato di quell’immagine. Ad esempio, nel caso di un grafico, il testo alternativo dovrebbe suggerire gli highlights dei dati indicati nel grafico, piuttosto che fornire una descrizione dettagliata dello stesso. In alternativa, si potrebbe inserire una tabella sotto l’immagine del grafico che ne raccolga i dettagli.
Nel caso di presentazione in diapositive bisogna:
- Assegnare un unico titolo a ogni diapositiva in previsione del fatto che le persone non vedenti o ipovedenti si basano sul titolo delle slide per sfogliarle e ripercorrerle;
- Occorre inserire sempre un testo alternativo significativo per le immagini e per tutti gli elementi visivi (se non puramente decorativi e quindi non essenziali alla comprensione del contenuto) presenti all’interno dell’interfaccia;
- Non usare il colore come unico mezzo per trasmettere informazioni, soprattutto in vista del fatto che una persona non vedente o ipovedente non potrebbe comprenderne il significato.
Nel caso di un foglio di calcolo bisogna:
- Utilizzare una struttura semplice per le tabelle e specificare le informazioni dell’intestazione di riga e di colonna;
- Non lasciare vuota la prima cella del foglio perché lo screen reader inizia a leggerne i dati proprio a partire dalla cella A1;
- Assegnare nomi diversi ai fogli di lavoro, qualora ce ne fosse più di uno, e procedere con l’eliminazione di quelli vuoti.
Microsoft Office fornisce lo strumento verifica accessibilità: un supporto tecnico gratuito per appurare la corretta applicazione delle regole sopra elencate e il livello di accessibilità dei documenti.
Una questione di rispetto e di valorizzazione delle diversità
L’accessibilità digitale è a tutti gli effetti un’espressione di uguaglianza: un vero e proprio motore di inclusione sociale.
Sebbene Il ruolo delle tecnologie digitali dovrebbe essere quello di accogliere e adattarsi alle esigenze dei singoli individui semplificandone le attività della vita quotidiana, la diffusione e l’applicazione dei criteri di accessibilità e usabilità non hanno ancora raggiunto un livello soddisfacente. La percentuale di siti/applicazioni, anche del settore pubblico, che rispettano i requisiti previsti, infatti, è ancora molto bassa. Ma la situazione deve necessariamente cambiare: in un mondo sempre più interconnesso e sempre più definito dalla trasformazione digitale garantire il diritto all’accessibilità non può più essere solo un’opzione.
Lorenza Giacone