open to loveIl per sempre può durare un attimo senza amore e rispetto: 

It’s a journey and it’s constantly changing. You have to earn that love and that respect to keep it going

È con queste parole che l’ex CEO di Saatchi & Saatchi Kevin Roberts ci racconta la chiave di volta del marketing: l’amore

Il suo libro Lovemarks: the future beyond brands, ha fatto il giro del mondo e ha conquistato il cuore di tutti quei professionisti che guardano al consumatore come un essere umano fatto di bisogni, desideri e aspettative, non solo come un numero privo di consistenza emotiva. 

È inutile negarlo: i consumatori non sono più quelli di una volta. 

È calato il livello di attenzione ed è aumentata la capacità di filtrare e isolare le informazioni che si ritengono utili ed interessanti. Si tratta di una sorta di spirito di autoconservazione dall’overload informativo a cui si è costantemente sottoposti. Per riuscire ad emergere da questo disordine del sapere, è necessario attuare un cambio di paradigma.

Siamo nell’era dello sharing, eppure ci sono tantissime realtà che non hanno ancora compreso che alla base della condivisione vi sono le emozioni. 

Si inquadra proprio in questo filone il concetto di lovemarks: non più semplici brand, ma una vera e propria storia d’amore e rispetto

No respect

La strada per diventare un lovemark

We need to bring love into business

Per molti parlare di affetto nei confronti di un brand può sembrare strano, ma lo è davvero così tanto? 

Se ripensiamo ai nostri comportamenti d’acquisto, risulta chiarissimo che compriamo ciò che le nostre emozioni ci suggeriscono.

Un po’ come nelle relazioni: si sceglie un compagno per il desiderio e la volontà di una potenziale corrispondenza. 

Pensiamo per un attimo alle fasi di una storia d’amore. 

 

Fase 1: Infatuazione 

Un fase esplorativa e di idealizzazione dell’altro. Si indagano le somiglianze, le differenze e si raccolgono tanti piccoli indizi. Si è spinti ad avvicinarsi all’altro per caratteristiche che potenzialmente si allineano e si integrano con le nostre. È la fase dell’istinto che ha pur sempre una sua logica e ragione.

 

Fase 2: Innamoramento 

Una fase simbiotica. Gli indizi si ispessiscono e il senso di condivisione viene nutrito dalla necessità dell’altro: un dare e avere infinito di sicurezza, protezione e attenzione. Si gettano le basi per una relazione esclusiva e duratura. 

 

Fase 3: Disillusione

La fase più critica, ma anche la più importante. L’idealizzazione iniziale crolla e gli ostacoli si fanno avanti. Si osserva e si indaga di più, si sperimentano nuove necessità e nuovi desideri. È la fase di negoziazione: l’incantesimo si spezza, ma la necessità dell’altro resta.  

 

Fase 4: Amore

Una fase che ha bisogno di più tempo e che proprio per questo è l’ultima. Si valorizzano le differenze e si accoglie la possibilità dell’errore con maggiore consapevolezza. Ci si sceglie giorno dopo giorno e si vivono potenziali conflitti, senza il retropensiero della minaccia. È la fase della maturità: una miscela di fiducia, tolleranza e inclusione.  

Alla base del concetto di Lovemarks vi è la consapevolezza che quella tra persone e brand sia una vera e propria relazione: un legame emozionale, istintivo, complesso e in continua evoluzione. Si dà vita a un rapporto affettivo che va oltre il mero scambio di prodotti/servizi, sostituendo l’idea di brand stesso. L’evoluzione dei sentimenti è come il processo che definisce il passaggio da semplice utente a cliente: segue tutti gli step del cosiddetto “modello ad imbuto” e come tale, può anche subire delle variazioni nel corso della storia.

funnel lovemarks

Si sceglie chi fa la differenza

Loyalty beyond reasons, beyond price, beyond value 

Indipendentemente dalle dimensioni e dal settore di appartenenza, qualunque brand ha la potenzialità di diventare un lovemark, ma il “o la va o la spacca” non ha alcuna valenza. Per emergere in un mercato saturo e estremamente competitivo come l’attuale, è necessaria una strategia: il corteggiamento

Quando si tratta di strategie di marketing le parole ‘profitto’ e ‘volume’ sono le prime a farsi strada: due parametri che piacciono molto agli investitori perché trasmettono un senso di sicurezza e concretezza che la tradizionale accezione di ‘emozione’ fa fatica a smuovere. Ma il punto non è questo: la strategia per diventare un lovemark non è esclusiva, ma al contrario è inclusiva. La differenza sta nel fatto che profitto e volume sono il punto d’arrivo e non il punto di partenza. Kevin Roberts suggerisce che il successo di una strategia di branding è nelle mani dell’amore e del rispetto generato. È analizzando e studiando i brand da questa prospettiva che si solidificano le relazioni consumatore-marca e si influenza positivamente la brand loyalty.

In base all’amore e al rispetto che sono stati capaci di suscitare, i brand vengono suddivisi in categorie differenti:  

Commodities: Basso livello di rispetto e di amore. I consumatori acquistano soltanto in base ad una convenienza economica e sono, quindi, attratti, da chi offre il prezzo più basso.

Fads: Fenomeni di successo temporanei. Questi brand vivono di colpi di fulmine, ma non di rispetto.  

Brands: Alto livello di rispetto e basso livello di amore. Si tratta di potenziali lovemarks, ma che nonostante un’alta qualità del prodotto offerto, non riescono a suscitare abbastanza emozioni da essere considerati insostituibili.

Lovemarks: Alto livello di amore e alto livello di rispetto. Sono tutti quei brand che conquistano il cuore e la mente delle persone e suscitano le stesse emozioni di un ‘rientro a casa’.

Il mix perfetto per essere irresistibili

To me what makes Lovemarks stand out is their mystery, their sensuality and their intimacy

Per trasformare un brand in love brand sono necessari tre ingredienti fondamentali:

  • Mistero

Quando si parla di comunicazione digitale si usa spesso il termine storytelling, ma un lovemark si racconta attraverso lo storysharingNon basta trovare la propria voce, bisogna anche saper ascoltare quella del proprio pubblico. Il segreto per connettersi con le persone è condividere e coinvolgere verso qualcosa di più grande che va vissuto, oltre che comunicato. Bisogna stare attenti, però, a scoprire le proprie carte un poco per volta.

  • Sensualità

Gli essere umani vivono attraverso l’uso di tutti e 5 i sensi e un lovemark deve fare esattamente la stessa cosa. Deve avere una propria voce e suono, una propria visione, una propria estetica, un proprio sapore, deve sedurre mantenendo sempre vivo il ricordo di ciò che rappresenta.

  • Intimità

Quella tra un lovemark e i suoi ambassador deve essere una connessione autentica e trasparente. Per coltivare al meglio l’intimità di questa relazione emotiva, non bisogna cedere al fascino delle prime volte, ma continuare a mantenere vivo l’interesse e il desiderio reciproci. I brand che sapranno mescolare bene questi tre elementi, ne trarranno ampio beneficio: i consumatori potrebbero diventare i promotori di un passaparola che evidenzi gli aspetti positivi dei loro lovemarks.

Mistero sensorialità Intimità

Il vocabolario dell'amore

Cosa significa essere un lovemark nella vita di tutti i giorni?

Il patrimonio lessicale dell’amore è infinito, ma ci sono alcune parole che fanno la differenza. 

Ascolto

Cogliere anche i desideri inespressi: la base per costruire gli insight. 

Comunicazione

Mantenere sempre aperte le porte al dialogo: lo stimolo che invita alla partecipazione, tipica delle community. 

Condivisione

Accogliere e favorire lo scambio di idee, opinioni e desideri: la leva che attiva il mondo dei social media e i suoi dintorni.

Coraggio

Non avere paura dell’errore e della sfida: una spinta verso la trasparenza e la lealtà nei confronti dei propri lovers. 

Desiderio

Tenere in vita la capacità di reinventarsi: un motivo per non perdere l’attenzione e l’interesse dei consumatori.

Empatia

Essere collegati emotivamente con i bisogni e le aspettative dell’altro: la dose di sensibilità che permette al consumatore di sentirsi parte di un volere comune. 

Fiducia

Costruire un muro di lealtà: la strada giusta per una relazione che duri nel tempo. 

Rispetto

Riconoscere e sostenere i valori dell’altro: la conditio sine qua non dell’inclusività.

Soddisfazione

Sapere che le nostre aspettative non andranno deluse: la garanzia che spinge i consumatori all’acquisto.

Stima

Definire una dignità e sensibilità sociale: l’unico modo per vincere la concorrenza. 

L'amore è scegliersi, ogni giorno

love

No matter what

Se si pensa a brand come Netflix, Amazon, Apple, Nutella e si ripercorrono le proprie giornate, risulta evidente come facciano parte del quotidiano, ovunque ci si trovi. Si tratta di veri e propri compagni di vita che come in una storia d’amore, contribuiscono a regalare momenti che meritano di essere vissuti. 

Essere un lovemark è una missione difficile, ma l’amore è una una vera e propria danza: non avrà mai fine se si continua a ballare