Il termine Metaverso ha creato scalpore nel corso degli ultimi anni e l’awareness verso questo tema è salita alle stelle quando Zuckerberg, AD di  Facebook, ha annunciato al mondo la trasformazione della sua creatura in Meta, puntando tutta l’attenzione verso la genesi di quello che sarà conosciuto, appunto, come Metaverso.

Ma cosa si intende, all’atto pratico, con questo nome?

Il Metaverso altro non è che la prossima evoluzione di Internet, una rete di esperienze interconnesse, navigabili in 3 dimensioni e non linearmente, che va oltre il concetto di realtà virtuale e diventa un mondo con una popolazione digitale che può coesistere con quello reale. Questo sviluppo che ci ha sempre fatto sognare (basti pensare ai racconti di fantascienza e ai videogiochi) potrebbe effettivamente diventare realtà, andando a modificare tantissimi aspetti della quotidianità: dal lavoro allo svago, dall’istruzione alle relazioni personali.

Benché questa trasformazione richieda anni, progressi tecnologici e molta ricerca, molte piattaforme preesistenti hanno colto la palla al balzo per rilanciarsi come pionieri del Metaverso, dandoci un assaggio di quella che sarà l’esperienza digitale del domani ed investendo nei cambiamenti che potrebbero alimentare questa visione quasi fantascientifica. Una di queste piattaforme, è per l’appunto, Spatial.

Spatial è una immersive social platform che consente agli utenti di creare e partecipare a esperienze immersive in tempo reale, accessibili e facili da usare su web, mobile e VR.

La piattaforma è stata progettata per essere facile da utilizzare sia per i visitatori che per i creatori di contenuti ed è stata utilizzata in diversi settori, come ad esempio il marketing, l’istruzione, il divertimento e il lavoro collaborativo.

Nasce nel 2016 con l’obiettivo di progettare spazi 3D di alta qualità per la collaborazione e le comunità, con un occhio di riguardo all’arte digitale e al mondo della moda. Ha creato la possibilità per gli artisti di tutto il mondo di mostrare i propri progetti tramite mostre e sfilate, e ben presto il suo utilizzo si è esteso anche alla socialità, al gioco e alla musica. Nel corso dell’ultimo anno ha raggiunto una grandissima porzione di pubblico diventando una delle piattaforme più utilizzate in ambito metaverso, ponendosi come realtà libera in grado di permettere a chiunque di iscriversi, crearsi un avatar (grazie al supporto di ReadyPlayerMe) e modellare il proprio spazio, rendendolo accessibile a tutti.

Recentemente, Spatial ha annunciato l’introduzione del suo Creator Toolkit, un software development kit (SDK) basato su Unity, che consentirà agli sviluppatori di creare esperienze ancora più immersive grazie al noto motore di rendering alla base di svariate piattaforme metaverse, sfruttando le dinamiche interattive e di resa grafica che ne derivano.

Il ruolo di Unity

La svolta cruciale è il supporto che Unity darà al rendering in tempo reale, perché permetterà finalmente a Spatial di avere una resa fotografica ricca, meno dispersiva e con un’illuminazione decisamente più realistica, con minor sforzo da parte degli sviluppatori e dei dispositivi. Ciò apporterà valore non solo alle esperienze, ma anche alle collezioni e alle opere digitali, permettendo finalmente una valorizzazione delle architetture e facendo sì che le figure professionali dell’ambito digitale e creativo siano ancor più cruciali nella realizzazione, non più di spazi, ma di vere e proprie esperienze immersive e spettacolari.
Grazie alla nuova implementazione delle librerie di Sketchfab (https://sketchfab.com) si avranno a disposizione migliaia di modelli 3D pronti da importare, rendendo la creazione di spazi accessibili a tutti.

Unity è una piattaforma di sviluppo di giochi e applicazioni interattive che permette agli sviluppatori di creare contenuti 3D e 2D per diverse piattaforme, come PC, console di gioco, dispositivi mobili e realtà virtuale/aumentata. Unity offre un editor visivo intuitivo e una serie di strumenti di sviluppo per facilitare la creazione di progetti, come il supporto per il rendering, la fisica, l’animazione, il networking e altro ancora.

Questo toolkit aprirà le porte ai creatori per creare luoghi fuori dal mondo e emozionanti in pochi clic. […]
Ciò cambia il volto del metaverso da un mondo statico in cui osserviamo spazi 3D dinamici e interattivi in cui possiamo partecipare attivamente

Jinha Lee, CPO e co-fondatore di Spatial.


Spatial rappresenta un’alternativa libera e gratuita alla creazione di ambienti il cui obiettivo è sempre stato rendere le piattaforme immersive facili e accessibili per chiunque entri e inizi a costruire, senza conoscenze precedenti in digital design,rendendola la piattaforma metaverse inclusiva e aperta che è oggi. Grazie a ciò è riuscita ad imporsi nel giro di pochissimo tempo, dal clamore delle affermazioni sull’avvento del metaverso, come una delle principali piattaforme social basate sulla navigazione 3D tramite Avatar, con oltre 500.000 creatori registrati, 2 milioni di utenti unici e 127 milioni di ore trascorse sulla piattaforma negli ultimi 12 mesi. Con la notizia di questa integrazione, finalmente, verrà sorpassato il limite dello spazio statico in cui l’utente è solo visitatore passivo.

Gli ambienti diventeranno più esperienziali grazie all’implementazione delle funzioni di Trigger (Un Trigger è un elemento di un sistema che viene attivato da un evento o da un’azione specifica che fa scattare una determinata azione o risposta da parte del sistema), grazie alle quali i creatori di ambienti potranno progettare delle vere e proprie funzioni interne collegate ai modelli che abitano lo spazio. Ciò non significa accendere, banalmente, una luce al passaggio dell’utente, ma l’opportunità di modificare tutto lo spazio in cui l’utente si trova, andando a sfruttare a pieno le potenzialità di immaginazione del virtuale.
Le animazioni dello spazio saranno sincronizzate tra gli utenti, ovvero quando vedremo un’animazione lo streaming sarà lo stesso per tutti. Nonostante sia ancora in fase sperimentale questa feature, unita all’introduzione delle simulazioni fisiche (come ad esempio collisioni e movimenti degli oggetti), è un’incredibile novità per una piattaforma come Spatial che potrebbe offrire delle esperienze artistiche non solo immersive, ma addirittura effimere, che potremo vivere e condividere solo nel momento in cui saremo presenti, facendoci sperimentare l’hic et nunc di opere digitali. Ciò potrebbe creare una nuova forma di esclusività all’interno delle esperienze immersive.

Un nuovo rinascimento, in tutti i sensi

Questo rinascimento di Spatial parla chiaro riguardo ad una nuova visione della piattaforma. Libertà di espressione e di creazione, ma anche di immaginazione delle esperienze, sono un importante passo verso la realizzazione di un metaverso in cui ogni utente è libero di creare e condividere, raccontare ed impressionare con esperienze uniche e di qualità.

Grazie alla portata della sua piattaforma e ai nuovi aggiornamenti possiamo concludere che Spatial ospiterà presto una grandissima quantità non solo di utenti volenterosi di esprimersi, ma probabilmente anche molti Brand che hanno già iniziato ad investire nel metaverso ma che troveranno in Spatial un ulteriore spazio di condivisione con il pubblico in grado di avere una risonanza notevole nell’ambito del coinvolgimento attivo degli utenti.

Tutto ciò ci fa notare un interesse sempre crescente da parte dei fornitori di servizi nell’implementare nuovi accessori a supporto dello sviluppo di mondi virtuali immersivi interconnessi. Nonostante le difficoltà che comporta, è chiaro il bisogno di muoversi controcorrente e di scontrarsi con la suscettibilità del pubblico, apportando innovazioni capaci di proiettarci verso un’idea sempre più chiara e definita della fattibilità del metaverso.

Qui di seguito troverete il link per visitare l’ambiente di presentazione delle nuove feature di Spatial.