Come tutti sappiamo, il Metaverso è un concetto avvolto da un alone di mistero, un ecosistema virtuale in continua evoluzione che sfida le leggi della realtà.

Quello vero e proprio, autentico e completo, non esiste (ancora). Attualmente, il termine si riferisce ad ambienti digitali, tridimensionali e aperti, in cui è possibile lavorare, giocare o interagire. Per renderli Metaverse ready manca l’attributo dell’interoperabilità cross-platform, ovvero la completa interconnessione di oggetti, persone, dati, contenuti e risorse tra diversi mondi virtuali.

Nonostante la sua apparente rivoluzionarietà, il concetto di Metaverso non è una novità assoluta. Originariamente coniato nel romanzo cyberpunk Snow Crash di Neal Stephenson, ripreso successivamente da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, il termine è utilizzato in giochi come Fortnite, The Sandbox, Roblox e Decentraland. 

È nel 2021 che Zuckerberg annuncia il rebranding di Meta e il progetto di una piattaforma destinata a rivoluzionare l’interazione umana, passando da una Social Media Company ad una Metaverse Company. 

Zuckerberg lo definisce come “An embodied internet“, un internet fisico che consente un’interazione diretta e costante con elementi della realtà fisica, completamente integrati con la dimensione digitale. Questa visione è condivisa anche dal consulente di marketing e innovazione Vincenzo Cosenza, il quale lo descrive come la “prossima evoluzione di Internet”, ovvero un internet tridimensionale che offre esperienze più coinvolgenti, in cui non siamo più semplici spettatori, ma partecipiamo attivamente alle esperienze.


Human Centricity

L’approccio Human Centricity mette in luce l’importanza di rispettare e valorizzare l’individualità di ciascun utente, permettendo loro di plasmare l’ambiente virtuale secondo la propria immaginazione. 

L’identità delle persone nel Metaverso costituisce un prezioso asset strategico, consentendo agli utenti di affermarsi, realizzarsi e associarsi in comunità basate su valori morali e sociali condivisi.

Nel Metaverso, le persone sono avatar desiderati che riflettono etica e valori della vita reale, fungendo da forma di espressione personale e facilitando la connessione emotiva con il proprio sé autentico.

La tecnologia alla base del Metaverso consente di tradurre l’immaginazione umana in realtà, consentendo agli utenti di esprimere la propria personalità attraverso dettagliati Digital Twins (da semplici character fissi a Meta Humans) che riflettono la nostra immaginazione. 

Le persone e le loro vite rimangono il focus centrale del nostro Metaverso, poiché sempre più aspetti umani come antropologia, ecologia, economia circolare e sostenibilità prevalgono sulla semplice tecnologia. Quindi in generale, prima di tutto, ci siamo noi.

Il metaverso sembra, quindi, essere ciò che l’immaginazione delle persone sogna che sia.

Lo sviluppatore e technical writer Aaron Brancotti, coautore del libro “Metaverse Architect”, enfatizza anch’esso l’importanza dell’umanità come risorsa primaria del Metaverso. Secondo Brancotti, è essenziale considerare la componente umana e le dinamiche sociologiche e antropologiche nella dimensione tecnologica del metaverso. Costruire un metaverso non è paragonabile a girare un film, ma più simile a creare un palinsesto di eventi. Il metaverso non è solo tecnologia, ma la congiunzione di tecnologia e umanità, incarnando un paradigma di interazione uomo-tecnologia, noto come design dell’interazione.


Big players: brand experiences di successo

Sia le persone, che i grandi brand stanno già sperimentando le proprie attività quotidiane nel Metaverso. Secondo le statistiche della società multinazionale di consulenza, McKinsey & Company, un significativo 60% circa della popolazione manifesta la preferenza per almeno un’attività nel mondo virtuale rispetto a quella nel mondo fisico.

Le statistiche indicano una marcata tendenza a coinvolgere gli utenti nel metaverso. Di conseguenza, numerose aziende stanno convergendo verso un obiettivo comune: trasmettere un’identità distintiva, ampliare la propria presenza, coinvolgere e traslare la brand identity nel metaverso.

Le iniziative nel metaverso si estendono a vari settori, tra cui intrattenimento, retail, gaming, tech e luxury. I brand intraprendono azioni chiave nel metaverso, focalizzate su customer engagement, product marketing, digital sales, brand loyalty, customer service, education, formation, brand awareness, recruiting, strategia phygital e virtual tourism.

Di seguito, passiamo in rassegna alcuni dei maggiori casi di successo, diventati modelli esemplificativi, a dimostrazione di quanto aziende e brand stiano dedicando risorse per anticipare il cambiamento.

The Sandbox e Adidas

Da poco Adidas Originals insieme a Prada ha presentato su Sandbox un progetto di NFT user-generated, in collaborazione con l’artista Zach Lieberman. Adidas for Prada Re-Source è un’estensione nel Metaverso della già avviata partnership tra i due brand Adidas for Prada Re-Nylon. La community è chiamata a partecipare attivamente con un’immagine: con 3000 contributi scelti sarà realizzata l’opera finale.

Roblox e Nike

Il brand ha lanciato Nikeland, la sua città nel Metaverso, attraverso una partnership con la nota piattaforma di videogiochi Roblox. Nikeland è un mondo accuratamente progettato per comunicare la mission e i valori del brand, tanto che lo scopo dichiarato è quello di “trasformare lo sport e il gioco in uno stile di vita”.

Decentraland e Heineken

In occasione del lancio sul mercato della nuova birra Heineken Silver, il brand ha creato la prima birreria virtuale nel Metaverso di Decentraland. In questo spazio, disegnato in collaborazione con lo street artist spagnolo J. Demsky, il visitatore può informarsi sulle qualità della birra, parlare con esperti o scoprire gli abbinamenti. 

Meta-graphics trend

Le tendenze grafiche nei Metamondi stanno evolvendo parallelamente all’avanzamento tecnologico e sociale. I Metaversi attuali riflettono una varietà di stili, tra cui motivi giocosi degli anni ’70, arte psichedelica, sfondi olografici, astrazioni, colori luminosi, grafica animata 3D, estetica Y2K, motivi retro-futuristici e influenze fantascientifiche.

Le generazioni più giovani, in particolare i millennial e la Generazione Z, si appassionano all’estetica Y2K che evoca sentimenti di felicità e serenità legati alla loro infanzia o adolescenza. Questa nostalgia universale si traduce in progetti con tavolozze pastello e vibrazioni retro-futuristiche, rafforzate dalla post-produzione cinematografica.

I progetti creativi si spingono oltre, utilizzando forme extraterrestri, robot intelligenti e tematiche spaziali per offrire una nuova dimensione visiva. Questi elementi non solo stimolano l’interesse visivo, ma spingono anche il pubblico a riflettere sul futuro e sull’azione per un domani migliore.

Il feeling dei giovani con il Metaverso

In questa rivoluzione dell’esperienza “phygital”, gli esperti di McKinsey spiegano che il Metaverso sta suscitando un vero e proprio entusiasmo tra la popolazione mondiale. Tutte le generazioni ne sono ugualmente interessate anche se i più giovani sono i più entusiasti. I consumatori sono sempre più aperti alle nuove tecnologie. 

Con il Metaverso, siamo all’inizio della prossima ondata di disruption digitale, che probabilmente avrà un forte impatto sulle nostre economie e sulla società. Nicoletta Boldrini, formatrice e facilitatrice specializzata in Futures Literacy, Futures Thinking, Creative Problem Solving e Design Thinking, sintetizza il Metaverso come luogo dove possiamo riscoprire la nostra creatività e immaginazione. L’esperta sostiene che troppo spesso perdiamo la capacità di ideare e ci affidiamo agli strumenti per fare scelte e creare al nostro posto.
Le piattaforme virtuali potrebbero rappresentare mondi immersivi in cui possiamo ritrovare la nostra capacità creativa e immaginativa, attribuendo un significato soggettivo alle cose. Immaginare un futuro o possibili alternative potrebbe essere un esercizio mentale produttivo, aiutandoci a sviluppare un pensiero critico e preparandoci a fronteggiare l’ignoto.


Cosa aspettarci dal futuro?

Come possiamo dedurre, il Metaverso rappresenta molto più di un banale concetto tecnologico. È una porta aperta verso il futuro, un’estensione digitale in cui l’immaginazione umana e le nuove tecnologie si uniscono per creare scenari che sfidano la nostra comprensione. Questo ecosistema rappresenta una promessa e una sfida, un mondo verso futuri alternativi e inesplorati. Come individui e aziende, il nostro ruolo è abbracciare questa nuova dimensione virtuale con apertura e creatività, sapendo che il futuro è complesso e incerto.

Il Metaverso sarà la nostra vita quotidiana, ma in modalità estesa nel virtuale, con delle nuove esperienze totalmente immersive che ci consentiranno di essere fluidi, di esplorare e viaggiare oltre il muro fisico che ci divide. Se saremo in grado di rendere il Metaverso un’esperienza utile, emozionale e di valore, allora avremo per le mani uno strumento dalle potenzialità infinite, in grado di cambiare persino noi stessi: creatori nel cuore e tecnologici nella testa. Forse più emancipati, ma senza dubbio più virtualizzati.

Fonti

Bibliografia

Lorenzo Montagna. “Metaverso. Noi e il Web 3.0” Mondadori, Verona, Settembre 2022

McKinsey & Company (2022). “Value creation in the metaverse (The real business of the virtual world), June 2022..

Sitografia

Vincos – Vincenzo Cosenza Website


Veronica Festa