What separates good content from great content is a willingness to take risks and push the envelope.

Brian Hallingam, CEO & Co.Founder Hubspot

Grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale, i chatbot e i dispositivi vocali come Alexa o Amazon Echo che funzionano tramite l’elaborazione del linguaggio e l’apprendimento automatico, sono saliti alla ribalta e hanno visto una forte esposizione mediatica. C’è una rivoluzione silenziosa in atto, o per meglio dire “invisibile”. È avvenuto il passaggio a un percorso di progettazione “No UI”, unicamente basato sui dati e sugli algoritmi delle macchine. Scopriremo di seguito perché gli UI / UX designer sono tenuti a creare sistemi più intelligenti e più utili che vadano ben oltre il design delle interfacce grafiche.

Le interfacce utente invisibili

L’intelligenza artificiale, i chatbot e i comandi vocali come Siri e Alexa stanno dirottando i progettisti dell’interfaccia utente oltre gli stessi schermi, verso la corrente delle interfacce utente “invisibili”. Conosciuto anche come Zero UI, i gesti naturali, la voce, i tratti del viso e la biometria stanno gradualmente prendendo il sopravvento sulle comunicazioni dei dispositivi tecnologici. In effetti, le interfacce utente vocali (VUI) hanno già raggiunto un buon posizionamento e questo significa che la VUI continuerà a crescere, fino a diventare sempre più familiare nel web marketing e nella digital Communication.

Se prendiamo in considerazione il caso di Amazon Echo e Google Home vediamo che entrambi i device hanno aumentato il tasso di adozione di +24% nell’ultimo trimestre. Progettare per l’interfaccia utente invisibile significa utilizzare modelli di conversazione universali nell’esecuzione di comandi che sono tipicamente brevi e ricorsivi. Ciò contribuirà a ridurre il carico cognitivo e a prevenire la confusione dell’utente che potrebbe rinunciare e abbandonare l’applicazione.

L’acquisto online implica un’esperienza utente meno impegnativa rispetto all’andare in un negozio fisico. Invece di curiosare nel corridoio di un negozio e aspettare una lunga fila per pagare, i clienti attraverso pochi clic sullo schermo dello smartphone, pagano bollette o eseguono transazioni bancarie. L’intelligenza artificiale può aiutare i progettisti ad anticipare i modelli di comportamento di acquisto e le preferenze dei prodotti. Gli algoritmi delle macchine si basano sulle loro precedenti interazioni e a loro volta, i progettisti di UI/UX possono utilizzare questi requisiti definiti dall’intelligenza artificiale per migliorare costantemente il loro front-end e offrire un’esperienza utente più veloce.

I progettisti dell’esperienza utente devono, quindi, progettare un’interazione tra il modello di apprendimento automatico e i suoi utenti per fornire un feedback non solo costruttivo ma anche diretto. Un buon esempio è posizionare una semplice icona del pollice in su o del pollice in giù nella parte inferiore di ogni output per fornire una reazione rapida e semplice di come funziona l’algoritmo. Queste risposte positive o negative possono essere generate regolarmente e possono essere utilizzate come input dai data scientist per migliorare ulteriormente il loro algoritmo.

No matter how cool your interface is, it would be better if there were less of it. 

Alan Cooper, Author ‘About Face: The Essentials of Interaction Design

Test A / B ricorsivi

I designer spesso utilizzano lo split test per sapere quale versione dei loro progetti funziona meglio per il cliente. In genere, ciò significa produrre due versioni di un sito Web o un’applicazione e farle utilizzare da utenti che appartengono a diverse fasce d’età. Con l’intelligenza artificiale, i progettisti possono sostituire gli A/B test con algoritmi di apprendimento automatico. Prendiamo il caso di Netflix: attraverso i big data raccolti in tempo reale da milioni di interazioni degli utenti, Netflix non solo può aggiornare continuamente il proprio design in relazione alle preferenze e al feedback degli utenti, ma anche consigliare efficacemente i contenuti non solo a determinati segmenti di clienti ma a specifici abbonamenti individuali.

User Journey e AI

Chatbot, dispositivi abilitati alla voce, elaborazione del linguaggio e apprendimento automatico hanno cambiato il gioco nella progettazione dell’interfaccia utente/UX. È tempo che i progettisti vadano oltre il “pensiero basato sullo schermo” per passare a una “Zero UI” e alla progettazione basata sui dati. La creazione di sistemi più intelligenti e utili che si elevano al di sopra della vecchia interfaccia grafica, richiede menti creative che non si limitano a realizzare soluzioni front-end.

I progettisti di UI / UX devono spostare la loro attenzione dalla risoluzione dei problemi alla creazione di un sistema che si adatti non ai computer, ma alle persone.