Per decenni il marketing si è occupato di produzione e comunicazione di massa. Le campagne di marketing puntavano a raggiungere il maggior numero di persone possibili piuttosto che un preciso segmento di clienti più adatti a far crescere il brand.

Ma la tecnologia ha rivoluzionato e sta rivoluzionando tutto

La maggior parte delle persone naviga da mobile, ha una percentuale di attenzione davvero bassa e pretende molto dai brand. Senza contare che ogni giorno siamo bombardati da centinaia di messaggi e ci troviamo a dover prendere numerose scelte, motivo per cui non siamo più disposti ad accettare comunicazioni inutili.

La domanda che ci poniamo è: in questo marasma di informazioni/pubblicità, come può un brand farsi notare?

Quale strategia di marketing adottare?

Scopriamolo insieme nell’articolo!


Oggigiorno la parola d’ordine è: personalizzare

Visto lo scarso attention budget a disposizione, le persone pretendono una comunicazione personalizzata, mirata sulle loro esigenze e con insights rilevanti. Dobbiamo abbandonare il marketing tradizionale basato sul prodotto per creare esperienze piacevoli capaci di attirare l’attenzione e coinvolgere il consumatore risolvendo i suoi principali needs.

In fondo, un percorso d’acquisto non è una serie di step decisionali, ma un fluido scorrere di stati emotivi che, se positivi, portano alla conversione.

Stiamo parlando proprio dell’Emotional Journey: percorsi emotivi per attrarre, interessare e condurre all’azione la tua clientela.

La nostra metodologia di lavoro NEKTAR[R] è basata su sei micro-momenti che favoriscono il processo decisionale e di acquisto degli utenti online.

  • Needs: un utente impiega circa 3 secondi per decidere se il prodotto o servizio offerto fa al suo caso. Concentrati quindi sui needs principali del tuo target e offri loro una risposta immediata già in hero image.

Un esempio? Poniamo che tu venda yogurt. Se il bisogno principale della tua clientela è un prodotto altamente digeribile, che fa bene al sistema immunitario, scrivi una headline di questo tipo: “Lo yogurt che costruisce un muro attorno al tuo sistema immunitario!”. Con una semplice metafora in primo scroll, intercetti subito il bisogno principale del tuo target e lo incuriosisci a saperne di più. 

  • Emotions: la percezione emotiva deve accompagnare se non aprire le porte alla percezione legata al reale soddisfacimento dei needs. Gioca con un’immagine emozionale o studia una headline capace di suscitare la giusta emozione nel tuo pubblico.
  • Knowledge: offri subito informazioni razionali volte a spiegare i benefici e i plus del tuo prodotto.

Sempre seguendo l’esempio dello yogurt, potresti mettere in evidenza gli ingredienti ottimi per l’intestino, piuttosto che la naturalità degli stessi (se il tuo target è suscettibile al tema BIO/Green) o il fatto che puoi averlo in diversi gusti.

  • Trigger: studia una serie di elementi motivazionali che spingono la tua clientela all’azione.

Un esempio sono i bias cognitivi come l’avversione alla perdita, ad es. “Non perdere lo yogurt che fa bene al tuo intestino”, o l’effetto ancora “Dati i suoi ingredienti naturali/certificati bio ETC dovrebbe costare 100, ma noi vogliamo fare del bene a più persone possibili quindi costa 10”. Un altro esempio? La social proof: “100.000 persone non possono più fare a meno dei nostri yogurt”. I bias sono una forma di distorsione del nostro giudizio: in presenza di determinati trigger, il nostro cervello attiva una risposta immediata.

  • Action: dopo aver emozionato e interessato il tuo pubblico con informazioni pertinenti, studia una call to action efficace, coerente con i discorsi sopra e che invogli il tuo pubblico all’azione.
  • Reprise: rilancia il flusso decisionale lungo tutto la customer journey 

Che ti sembra? Ti è stato utile? Vorresti approfondire qualcosa? Faccelo sapere 🙂